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Caricarsi e liberarsi dai sensi di colpa introiettati - Scaricare e contenere mantenendo i giusti confini |
Il fine principale di tutte le nostre azioni è il perenne tentativo di raggiungere il benessere evitando il dolore. Malgrado i nostri sforzi e meriti, spesso non ci riusciamo. Talvolta ci stupiamo nel constatare che le persone soddisfatte sono addirittura le meno virtuose. Il disorientamento che ne deriva lascia un senso d’impotenza generale, tanto da chiedersi: “Come è possibile che una condizione così umana, tanto desiderata, sia altrettanto difficile da perseguire? Cos’è questo quid misterioso, che si insinua indisturbato nell’atteggiamento globale di colui che è frustrato?”. Per chi è avvezzo ad una cultura razionale, può sembrare inaccettabile l’idea che il boicottaggio che s’instaura nella persona sfortunata provenga proprio dal suo inconscio, dal suo respiro, dalla sua totalità non consapevole. Se evitiamo di considerare i messaggi contraddittori
provenienti dal nostro inconscio, dalla profondità del respiro, dalle tensioni muscolari e dalle sensazioni corporee, ci sentiremo spesso più nel dolore che nella gioia di vivere. L’esplorazione inconscia può avvenire sia prendendo in considerazione l’attività onirica, sia abbandonandosi ad
appropriati esercizi Bioenergetici. Attraverso i sogni, spesso si constata che inconsciamente il benessere tanto ambito è altrettanto temuto, poiché ci induce a confrontarci con un senso di colpa archetipico per la sofferenza altrui o per essere venuti al mondo. Il nostro dolore, negativo e confuso, è inconsciamente accompagnato dal timore di differenziarsi dal collettivo o dal proprio nucleo familiare che spesso vive in situazioni mediocri o fallimentari. Il senso di colpa, anche se difficilmente riusciamo a sentirlo perché sottilmente rimosso, è un sentimento così universale che lo ritroviamo alla radice di tutte le religioni, fiabe o antichi miti: basti pensare alla storia di Adamo ed Eva. Il senso di colpa può avvenire a livello inconscio e corporeo per: ● la tendenza a non raggiungere la soddisfazione della vita per adeguarsi allo status familiare ● il tentativo di allontanare il benessere per non sentirsi in colpa verso l’afflizione altrui ● la distruzione dell’oggetto ambito ● il non godere della relazione col partner per orgoglio ferito o per il senso di colpa verso chi è solo ● il procurarsi défaillances sessuali per aggredire l’oggetto del piacere ● il desiderio di espiare i sensi di colpa rispetto all’appagamento raggiunto ● il procurarsi insuccessi per deludere o colpevolizzare ● il sentirsi indegni di aver raggiunto l’oggetto della gratificazione aspirata. Quando il corpo riesce a manifestarsi, nella sua primordiale forza infantile, grazie alla Bioenergetica, sia attraverso il movimento che la voce, le emozioni dolorose represse sgorgano vivide e liberatorie. Man mano che emergono le antiche pulsioni e si vive la catarsi della sofferenza e della rabbia, lo sguardo diviene più vivace, il corpo più vibrante ed armonico.
La fiducia in se stessi emerge e spinge verso azioni creative piene di autostima e amore per se stessi e per gli altri.
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