Ripercorrendo la storia degli esseri viventi si costata che solo la scimmia e l’uomo sono gli unici a ingannare: famiglia, gruppo sociale, migliore amico. In criminologia i più grandi ingannatori, privi di sensi di colpa, sono ladri, prostitute, omicidi, commettono le più infamanti azioni pur di perseguire e soddisfare i propri obiettivi. Senza giungere a questi limiti, spesso ci confrontiamo con inganni tipici del Carattere narcisista psicopatico (CNP) che avendo un lieve senso di colpa non è un criminale ma mistificatore e impostore, proteso a intrappolare l’altro per ottenere ciò che desidera. Questo è il suo credo, la soddisfazione più grossa è di poter dire a se stesso “ l’ho fregato!” Scoperto negli imbrogli si sente senza identità, smascherato aggredisce, colpevolizza, rifiuta; se braccato dalla verità si autodistrugge. Le gambe sono fragili, il busto rigonfio, il sorriso e gli occhi brillanti. Tutto il flusso energetico e il respiro sono rivolti verso l’alto, dal diaframma in giù ci sono stasi di energia. Questa è la triste storia del bambino ingannato dai genitori, per essere amato ha dovuto identificarsi nella loro immagine, costretto a mentire, a recitare una parte. In tale situazione la crescita è difficile, la fiducia in se stessi viene a mancare. La sua forza è nel gabbare l’altro, il perpetuarsi dei comportamenti con risposte soddisfacenti, inducono ad ancorarsi nell’inganno ripetendo il gioco perverso nel lavoro, nell’amicizia, nella coppia e finanche con i figli. Più è profonda la ferita narcisista, più l’inganno diviene autoinganno, si crea l’illusione di possedere un io grandioso fino ad arrivare al delirio o alla somatizzazione sfociando fino alla malattia cancerogena. L’idealizzazione di una vita dove conta più l’apparenza che non le emozioni, porta alla negazione dell’essere che per affermarsi si autodistrugge.
L’ingannatore gode nell’aggredire, nello svalutare il prossimo, nel vedere soffrire la sua vittima, nello spossessarla dei suoi beni e della sua autostima. Nel gioco perverso cerca la catarsi del suo problema dove lui è il genitore carnefice, l’altro è il se stesso impotente; la coazione a ripetere è senza soluzione mancando la consapevolezza conquistata con l’analisi dei sogni integrata alla bioenergetica. La persona è talmente matrizzata che cerca di differenziarsi attraverso la relazione di coppia sado-masochista. Un legame paritetico è impossibile, si spezza subito mancando la catarsi proiettiva del proprio sadismo verso la madre. La vittima designata, una volta ingannata, ha davanti a se due strade: l’autodistruzione o la resurrezione, pur essendo spodestata, risorge e si realizza. In tal caso l’ingannatore muore autodistruggendosi per non essere riuscito a soddisfare il suo sadismo. Il CPN quando trova vittime che lo soddisfano, continuerà indisturbato a frodare, senza ricorrere a una psicoterapia che lo aiuti a curare la dolorosa ferita. E’ auspicabile che incontri persone capaci di metterlo di fronte alla verità, perché è un essere deleterio per se stesso e la società. Attraverso la bioenergetica si aprono i blocchi muscolari che chiudono il libero fluire dell’energia, riaffiorano i ricordi repressi, il dolore e la rabbia congelata nell’infanzia e finalmente si esiste nel vero Se corporeo che dona salute e realizzazione dei desideri attraverso azioni sincere.
Nessun commento:
Posta un commento