Molti bambini, di questo periodo storico,
soffrono di angoscia abbandonica perché nel sociale si respira l’incombenza di
una eventuale separazione dei genitori. Quando i genitori litigano non c’è in
loro la sicurezza che poi faranno pace e tornerà certamente il sereno.
L’angoscia rende il bambino insicuro, impaurito, talvolta troppo vivace, senza
confini e aggressivo, talvolta chiuso in se stesso, timido o depresso. La
sicurezza interiore che sentiamo in ogni nostro respiro che ci fa protendere
verso il mondo con padronanza inizia a radicarsi nel momento stesso della
fecondazione. L’amore reciproco della coppia, la certezza di potersi fidare uno
dell’altro in un progetto di condivisione della vita, viene trasmesso nel
momento della fecondazione all’embrione. Inizia subito un radicamento
biopsichico nella sicurezza di crescita sicura, come un albero che viene
piantato nella terra e sostenuto da un valido tutor. L’amore e fiducia nella
coppia dona linfa vitale durante tutto il periodo di gestazione proseguendo
fino al momento in cui il bambino viene portato al nido o all’asilo e per tutta
la vita. Il neonato assimila subito la certezza di avere una madre buona e
presente anche quando si allontana. Quando purtroppo la fecondazione e tutta la
gestazione e l’allattamento sono circondati da continui conflitti e insicurezze
di coppia, l’embrione porta con sé l’angoscia delle emozioni genitoriali, in
modo particolare quelle materne trasmesse attraverso il respiro e il battito
cardiaco. Il senso di unità totale di una madre buona e di un SE’ degno di
amore viene radicato o minato alla base dall’affiatamento materno e paterno con
il figlio. L’esperienza del periodo prenatale e dei primi cinque anni di vita
crea la base di tutta la nostra vita nel benessere o nel malessere, è la radice
dell’autostima, come dell’insicurezza data dall’angoscia abbandonica inconscia,
strutturata nel corpo e la mente. L’instabilità emotiva si manifesta nel
rendimento scolastico, nelle amicizie, nelle relazioni d’amore e poi lavorative.
In queste persone il tradimento introiettato sin dalla vita embrionale è sempre
presente, viene agito o subito. Il vuoto interiore, la mancanza di, il senso di
colpa inconscio di essere nati e di non essere degni di amore, induce queste
persone a ripetere continuamente l’esperienza dolorosa e frustrante vissuta sin
dalla fecondazione, nella speranza di trovare quell’amore genitoriale
incondizionato tanto desiderato ma mai completamente avuto. Anche quando sono
amati, si sentono inconsciamente in colpa di tradire l’identità, indegna di
amore, introiettata dai genitori incapaci di donare sicurezza. Inconsciamente adottano
comportamenti provocatori per essere abbandonati o per motivare il loro
abbandono o tradimento. COME USCIRE DA QUESTO TUNNEL DIABOLICO? L’analisi dei
sogni è un valido aiuto per essere consapevoli delle contraddizioni affettive
interiorizzate e agite, il lavoro corporeo bioenergetico, permette di rivivere
nel corpo il dolore e la frustrazione ricevuta dai conflitti irrisolti di
entrambi i genitori. Il rivissuto di antiche emozioni incastonate e memorizzate
nei blocchi muscolari costruiti per sopravvivere, scioglie le stasi di energia,
attiva il respiro profondo e il libero fluire di tutti i flussi che partono dal
cuore fino a sentire il corpo vibrare e radicarsi come una quercia nella
personale realtà e nella realtà sociale. La persona ben radicata si ama, si
rispetta e diviene genitore amorevole di sé stesso, è calamita di persone con
il cuore aperto all’amore, ne riconosce il valore, sente di poter coltivare
l’amore reciproco senza agire tradimenti e insoddisfazioni. L’energia frizzante
che fluisce nel corpo e nella mente offre buona vita a sé stessi e al mondo.
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