venerdì 20 marzo 2015

Rimandare a un domani senza confini ciò che potresti fare oggi. Può essere d'aiuto la Bioenergetica?


Ogni psicoterapia è un lungo viaggio alla scoperta di Sé, talvolta pieno di paure, resistenze e vergogne, ma la ricompensa è il sentimento che i propri talenti sono stati usati per la loro espansione con gioia e salute vibrante. “RIMANDARE A DOMANI” ciò che potresti fare oggi è un problema molto diffuso, molto GRAVE che spesso è sottovalutato, chiamato “pigrizia”. Alla base c’è una depressione latente, una mancanza di fiducia nel realizzare i propri desideri bloccati da numerose stasi di energia che non permettono il libero fluire della corrente continua che parte dal cuore: “ circolazione sanguigna, energia, acqua, linfa vitale, flussi interstiziali e intercellulari.” Il rimandare a domani sarà un continuo PROCRASTINARE, girare intorno a desideri e obiettivi senza agire e senza programmare comportamenti efficaci mirati alla realizzazione di ciò che vogliamo veramente. Quando procrastiniamo, nel tempo ci sentiamo sconfitti, perdiamo l’autostima e la fiducia in noi, ci sentiamo ingannati e boicottati, sfortunati e inadeguati, s’innesca un condizionamento, una coazione a ripetere senza soluzioni che può provocare come difesa la costruzione di un’immagine di sé rigonfia che nasconde e congela: senso d’inferiorità, invidia verso gli chi riesce a realizzare i propri desideri, ansia o depressione, paura del confronto con gli altri, fino a chiudersi in se stessi. Esistono tecniche molto valide per chi ha già svolto un serio lavoro di psicoterapia bioenergetica, ma inutili per chi non è a contatto con l’inconscio e le emozioni, con chi è privo di consapevolezza delle radici del problema, per chi ha una energia bloccata. Smettere di procrastinare è difficile come una qualsiasi dipendenza, è indispensabile esserne consapevoli, aprire le strozzature energetiche, liberarsi dai traumi del passato, dalle paure, vergogne, assurdi sensi di colpa misconosciuti, verso i genitori e talvolta anche verso i propri avi. Spesso la resistenza ad agire per risolvere il problema del “ rimandare a domani “si attribuisce alla mancanza di tempo o agli altri che ci ostacolano. Riuscire a sentire che noi siamo attori, registi e produttori della nostra vita è il primo passo verso l’impegno della nostra vita  per ottimizzare le proprie reali virtù, protendendoci verso il mondo con padronanza. La decisione di cercarsi un aiuto richiede umiltà e sacrificio, ma il premio finale lo abbracciamo nel momento in cui sentiamo che siamo riusciti a esistere padroni del nostro destino. Purtroppo le parole non bastano, se il nostro respiro è trattenuto nel diaframma, se lo sterno è così contratto che non permette il libero fluire di tutti i flussi corporei, se abbiamo una contrazione nella mascella o nella zona oculare il nostro corpo e la nostra mente sono come una pianta a cui arriva poca  acqua, luce e ossigeno per sopravvivere a malapena. Arrendersi al corpo ci rende UMILI e VINCITORI perché implica la rinuncia a un’immagine gonfia dell’io che copre e compensa sottostanti sensi di inferiorità inconsciamente evitati per non sentire l’umiliazione. Pienamente consapevoli dei nostri limiti e dei nostri talenti, psicofisicamente congruenti alla nostra realtà interiore ed esteriore, liberi dai blocchi energetici e respiratori, l’energia frizzante fluisce donando salute e comportamenti efficaci per realizzare i nostri desideri per esistere in ciò che siamo e vogliamo.          

Nessun commento:

Posta un commento