giovedì 12 febbraio 2015

BIOENERGETICA: trasformare l’invidia DA SENTIMENTI LIMITANTI in FORZA STIMOLANTE e REALIZZAZIONI ESPANSIVE

ENERGIA TRATTENUTA CHE NON PUO’
ARRIVARE NEGLI ARTI PERIFERICI

APRIRE LO STERNO PER FAR FLUIRE L’ENERGIA NEGLI ARTI PERIFERICI
L’invidia è un sentimento innato che nasce come istinto biopsichico in ogni nuovo nato che nel crescere, in armonia con la relazione genitoriale, può trasformarlo in: gratitudine per il nutrimento sano della vita, emulazione per tutto ciò che è positivo, ammirazione di tutto quello che considera irraggiungibile secondo il principio di realtà. Se la sensazione d’invidia permane tutta la vita, senza possibilità di trasformazione, c’è stata una relazione materna poco rassicurante durante il periodo prenatale e di allattamento, per mancanza di presenza affettuosa da parete del padre del bambino.  Nel rapporto armonico madre figlio, il seno è percepito istintivamente come unica sorgente di vita, è la continuità della simbiosi iniziata nel grembo trasformata in relazione, in legame nutritivo e di contatto. La perduta unità prenatale si ristabilisce attraverso il seno o biberon, come sicurezza e investimento che favorisce l’introiezione della madre buona come facente parte dell’io. Quando situazioni esistenziali producono nella mamma difficoltà emotive, il rapporto primario viene disturbato. Il neonato cresce nella difficoltà profonda di distinguere l’odio dall’amore, prova confusione tra ciò che è buono e ciò che è cattivo, per autodifesa struttura l’invidia verso la mamma, quale detentrice del seno che può negare, o può donare come nutrimento. Il neonato desidera sia il cibo sia la liberazione dagli impulsi distruttivi per sentirsi istintivamente integrato nel corpo e nella mente. L’atteggiamento materno capace di dosare la frustrazione e la gratificazione è un utile stimolo all’adattamento al mondo interno ed esterno secondo la propria congruenza psicofisica. La gioia di un’equilibrata relazione nel primo anno di vita stimola l’introiezione del seno buono che permette la gratitudine verso l’oggetto amato quale radice della fiducia in se stessi. Frustrazioni e indulgenze eccessive sono alla base delle future sindromi maniaco depressive, il desiderio materno di superare le difficoltà è l’elemento fondamentale per lo sviluppo creativo della crescita sana del bambino. Quando i conflitti permangono il neonato per sopravvivere struttura una corazza caratteriale crescendo inconsapevolmente vittima della propria invidia limitante. Al fine di non sentire più il dolore devastante l’energia viene trattenuta non fluendo più negli organi periferici che stabiliscono il contatto con il mondo esterno: viso, mani, genitali e piedi. La difesa crea tensioni muscolari, impedendo che l’energia fluisca nelle strutture periferiche. La bioenergetica prendendo in considerazione: corpo, mente e inconscio, in sintonia con l’impegno del paziente, può creare il suolo utile per trasformare l’invidia distruttiva in amore di sé e del mondo che lo circonda. Liberando lo strato muscolare dai blocchi, dove sono incastonate le difese, elaborando lo strato emotivo dove sono memorizzati sentimenti di rabbia e disperazione, facendo sentire il personale radicamento nella realtà interiore e sociale, aprendo lo sterno per aprire il cuore verso sentimenti di amore per se, di gratitudine per gli altri, per la natura e l’universo, la persona trova il proprio Sé corporeo ricco di energia frizzante e autostima.      

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